Vuoi risparmiare? Leggi bene l'etichetta energetica
Se l’energia costa tanto, bisogna consumarne il meno possibile
La soluzione ideale infatti è dotarsi di elettrodomestici di nuova generazione ad alta efficienza energetica. Chi ha in casa frigorifero, lavastoviglie e lavatrice (per citare i più utilizzati mediamente… ma vale anche per forno, asciugatrice e climatizzatore) in alta classe di efficienza energetica è destinato sul lungo periodo a risparmiare parecchio denaro rispetto a chi possiede elettrodomestici di vecchia generazione o in classe di efficienza energetica bassa.
Necessario in questo periodo di rincari leggere con attenzione l'etichetta energetica degli elettrodometici che abbiamo, per usarli al meglio, e di quelli che andremo a scegliere, per puntare al massimo risparmio.
Doverosa premessa: le classi energetiche di alcune famiglie merceologiche sono cambiate a marzo 2021.
Per lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie non troveremo più la classe A seguita dai “più”. Sebbene non esista una tabella di conversione tra le vecchie energy label e le nuove, possiamo dire approssimativamente che la vecchia “A+++” equivale ad una attuale classe “C”.
Vediamoli più nel dettaglio:
FRIGORIFERI
Il frigorifero è acceso 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, quindi sostituire questo elettrodomestico ci consentirà di avere bollette più leggere, soprattutto se ha più di 10 anni. L’eccellenza dei consumi, per questo elettrodomestico, attualmente si aggira intorno ad una spesa di 110 kWh/anno, quindi 55 euro per 12 mesi di utilizzo. La classe D, però, è quella più presente nei negozi, quindi avremo molta scelta di prezzo, modelli e colori. Se si è disposti al momento ad accontantarsi di pochi modelli per sposare la causa dell'efficienza energetica, allora cercate quelli di classe B o A.
LAVATRICI
Questo elettrodomestico è stato uno dei primi a ricevere la nuova classe A, è quindi molto diffuso e c'è un già un'ampia scelta. Se la lavatrice che abbiamo scelto è “solo” in classe C non c'è da preoccuparsi: se si presta attenzione all’etichetta energetica, il consumo si esprime in termini di kWh/100 cicli, calcolati sul lavaggio ECO 40-60, che è presente in ogni lavatrice. Ipotizzando 200 cicli in un anno, possiamo dire che una lavatrice da 9kg in classe A ci costerà circa 50 euro l’anno, mentre fare il bucato in una classe C richiederà un esborso di circa 70 euro. La differenza quindi è sopportabile. Inoltre questo consumo è puramente indicativo e si riferisce sempre al lavaggio ECO, che è quello che dura più di 3 ore.
LAVASTOVIGLIE
La maggior parte dei prodotti in commercio è in classe D o E, difficile trovare una B o una A. L’energy label della lavastoviglie esprime il consumo in kWh/100 cicli. Un modello in classe E consuma circa 100 kWh ogni 100 lavaggi. La lavapiatti viene utilizzata ogni giorno, quindi consideriamo 300 lavaggi l’anno, assumendo sempre che un kWh ci costi 50 centesimi: spenderemo 150 euro per lavare i piatti nella nostra nuova lavastoviglie in classe E. Se dovessimo trovare una classe A, arriveremmo a consumare solo 55 kWh/100cicli: 80 euro circa l’anno. Per consumare poco, bisognerebbe sempre impostare il lavaggio ECO, che arriva a durare anche 5 ore. Fare un lavaggio rapido a pranzo e uno a cena rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti per risparmiare. La soluzione ideale è acquistare una lavastoviglie nuova (se la vecchia ha parecchi anni) e migliorare le nostre abitudini (1 lavaggio giornaliero a pieno carico in modalità ECO, possibilmente dopo cena).
ASCIUGATRICE
Quest'anno rischia di essere dimenticata. Ma in modo errato, perchè non è poi così energivora. Le nuove asciugatrici a “pompa di calore”, infatti, sfruttano un gas refrigerante per generare la condensa, esattamente come i condizionatori. Questo richiede molta meno energia rispetto ai vecchi prodotti che erano a “resistenza” e consumavano parecchio. Per questo elettrodomestico vige ancora la vecchia etichetta energetica.
CONCLUSIONI
Ricordiamo che l’etichetta energetica ci parla dei consumi del prodotto, non delle sue qualità. Consideriamo che un qualsiasi elettrodomestico acquistato oggi consumerà sicuramente meno di quello che avevamo in casa. Non facciamoci distrarre dalle lettere delle etichette energetiche, facciamoci sempre “due conti in tasca” utilizzando l’esempio dei 50 centesimi al kWh, per scoprire quanto consuma ogni elettrodomestico. E affidiamoci ai consigli dei venditori.